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Roma fu la prima capitale ad essere liberata dall’occupazione nazista il 4 giugno 1944. Roma era stata dichiarata città aperta, ciò significa che sarebbe stata conquistata senza alcun combattimento. La liberazione fu un sollievo dopo i pesanti combattimenti nella campagna di Cassino.
L’11 maggio 1944 gli alleati lanciarono l’Operazione Diadema, il cui intento era quello di rompere la linea Gustav e aprire la strada per Roma. Il compito di questa operazione era ricaduto sull’ottava armata dell’esercito britannico, che includeva divisioni polacche, canadesi e sudafricane, e sulla quinta armata dell’esercito americano, che includeva quattro divisioni francesi. Dopo una serie di attacchi il comandante tedesco Albert Kesselring decise di abbandonare le difese della linea Gustav il 25 maggio, aprendo la strada all’avanzata alleata.
La conquista di Roma era incredibilmente importante per gli Alleati. Si sperava infatti che la conquista della capitale italiana portasse le truppe tedesche lontano dalla Francia e dall’imminente sbarco in Normandia (D-Day). Inoltre, la conquista di Roma sarebbe stata anche un enorme strumento di propaganda.
Il presidente Roosevelt aveva lasciato intendere che Roma doveva essere conquistata dalle truppe americane. Il comandante dell’esercito statunitense, generale Clark, disobbedì dunque agli ordini del generale britannico Alexander di tagliare la linea di ritirata tedesca e ordinò invece alle proprie truppe di conquistare la città. In seguito a questa decisione, la decima armata tedesca riuscì a sfuggire alla cattura e poté continuare la difesa del Nord Italia.
Prima della conquista di Roma, le forze italiane che combattevano al fianco degli alleati furono mandate sul fronte adriatico, in modo che non potessero partecipare alla liberazione della propria capitale. Ironicamente, la notizia della liberazione di Roma passò in secondo piano per lo sbarco in Normandia, che avvenne solo due giorni dopo.