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Campo della Memoria in Nettuno

Lo sbarco alleato a Salerno il 9 settembre 1943 coincise con la proclamazione dell’armistizio del Regno d’Italia e segnò l’inizio della campagna di liberazione della penisola italiana. Esso non ebbe successo nel permettere una veloce avanzata verso Roma e diede il via alle sanguinose operazioni militari incentrate su Montecassino.

L’invasione alleata della penisola italiana iniziò il 3 settembre 1943 con degli sbarchi minori nella punta dello stivale, con l’intenzione di spostare i tedeschi dall’area che era stata designata a un’invasione più cospicua, vicino a Salerno (Operazione Avalanche). La forza di invasione, sotto il comando del Generale Mark Clark, era composta dalla quinta armata americana, dall’82esima divisione aerotrasportata e dai britannici X Corps.

Prima dello sbarco non fu effettuato nessun bombardamento preparatorio, per aggiungere l’elemento sorpresa. Invano, perché i tedeschi avevano già delle truppe difensive nell’area. Nonostante questo intoppo gli alleati riuscirono a sbarcare e ad assicurarsi una linea costiera di 35 miglia. Il 12 settembre la decima armata tedesca contrattaccò la testa di ponte, che fu trattenuta a stento. Il contrattacco tedesco causò molte perdite e, in alcuni punti, raggiunse le spiagge. Alla fine, il contrattacco tedesco fallì perché Hitler rifiutò la richiesta del Feldmaresciallo Kesselring di impiegare più truppe.

Per gli alleati, l’Operazione Avalanche non portò alla veloce avanzata risalendo l’Italia come sperato. Essi dovettero fermarsi lungo la Linea Gustav, che ruotava intorno a Montecassino. Roma stessa non fu raggiunta prima del 4 giugno 1944. Nonostante i difetti nella pianificazione, il Generale Clark fu decorato della Distinguished Service Cross per la sua coraggiosa condotta. Clark era visto di frequente nelle posizioni di testa a incoraggiare le sue truppe.

Entrata libera. Aperto esclusivamente la domenica mattina dalle 9.30 alle 12.30.

Campo della Memoria in Nettuno

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