- Point of Interest
- Largo 16 ottobre 1943 Deportazione degli Ebrei Di Roma, Rome, Metropolitan City of Rome, Italy
Il Ghetto di Roma fu istituito nel 1555 per volere di Papa Paolo IV, che revocò tutti i diritti concessi agli ebrei romani costringendoli a vivere in un’area circoscritta, cinta da mura.
Oggi, passeggiare per i vicoli del ghetto ebraico di Roma è un intrigante viaggio nel viaggio.
Non è solo l’imponente Sinagoga ad affascinare i visitatori ma la fisionomia stessa del ghetto che è un unicum a Roma: visto che lo spazio era limitato, le case si svilupparono in altezza, caratterizzate da passaggi e ponticelli.
Il Ghetto è anche un luogo della memoria.
Sono molte le testimonianze della persecuzione nazifascista e una delle sue piazze porta il nome del più grande rastrellamento di ebrei della storia d’Italia: piazza 16 Ottobre 1943.
Questa è una data importante per la comunità ebraica di Roma, ma anche per la storia d’Italia. Per gli ebrei romani fu l’ultima tappa di un triste itinerario iniziato nel settembre del 1938 con la promulgazione delle leggi razziali di Mussolini.
La deportazione degli ebrei del 1943 fu possibile in maniera così radicale e rapida proprio perché questi italiani “invisibili” erano già stati isolati e ben identificati con le leggi razziali.
Il rastrellamento del ghetto di Roma, effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo tra le ore 05:30 e le ore 14:00 di sabato 16 ottobre 1943, portò alla deportazione direttamente al campo di Auschwitz di 1023 donne, uomini e bambini italiani, appartenenti alla comunità ebraica. Soltanto 16 di loro sopravvissero, 15 uomini e una donna.
Passeggiando per le vie del Ghetto è possibile seguire le “pietre d’inciampo” dell’artista tedesco Gunter Demnig, un’iniziativa nata per ricordare i cittadini europei deportati nei campi di sterminio nazisti.
Roma fu liberata dagli Alleati il 4 giugno. Per molti cittadini ebrei, tuttavia, la liberazione giunse troppo tardi.