- Point of Interest
- Oranjedijk 4381, 4381 Vlissingen, Pays-Bas
L’ultima fase della battaglia della Schelda era la conquista dell’isola di Walcheren. Essa era stata incorporata all’interno del Vallo Atlantico ed era stata pesantemente fortificata durante la guerra. I comandanti alleati vedevano dunque la conquista di Walcheren come il più grande ostacolo nello sgombero dell’estuario della Schelda.
Durante la guerra circa quaranta batterie di artiglieria erano state poste in bunker di cemento a Walcheren. Esse erano supportate da una rete di bunker minori, trincee e altre fortificazioni che rendevano l’attacco a Walcheren una difficile impresa. Vi erano due modi per attaccare l’isola. Il primo era un attacco via l’unico collegamento terrestre, lo Sloedam, lungo 1.200 metri. Questa diga era stata fortificata ad entrambe le estremità e l’avanzata era molto lenta. Di conseguenza, il principale obiettivo nell’attacco era un assalto anfibio.
Il primo novembre 1944 vennero effettuati due sbarchi anfibi, il primo a Vlissingen da commandi britannici, francesi e olandesi. Il loro sbarco era stato preceduto da un pesante bombardamento delle difese costali tedesche e i commandi sbarcarono senza troppi problemi. In alcune ore, essi riuscirono a conquistare il centro di Vlissingen, ma i tedeschi continuarono a resistere nel Nord della città.
Un secondo sbarco presso Westkapelle non ebbe il medesimo rapido successo. Quattro delle batterie tedesche più pesanti erano ancora attive a Westkapelle e intercettarono un gruppo di 25 cannoniere britanniche in supporto degli sbarchi. Dopo due ore, solo cinque di queste cannoniere erano ancora in funzione, ma fortunatamente le imbarcazioni per lo sbarco furono risparmiate e le forze del commando riuscirono a sbarcare. Esse affrontarono i difensori tedeschi e fecero tacere le armi.
Alla fine del 3 novembre, la resistenza tedesca tra Vlissingen e Westkapelle era stata distrutta. Alcuni giorni dopo, l’8 novembre, i combattimenti a Walcheren giunsero al termine.