L’ultima offensiva tedesca
Nel dicembre 1944, la Wehrmacht colse di sorpresa l’alto comando alleato, lanciando un’offensiva nella foresta delle Ardenne, in Belgio, che ottenne significative vittorie e riuscì a sfondare in profondità. Questa battaglia è considerata l’ultimo e disperato offensiva di Hitler sul fronte occidentale durante la seconda guerra mondiale. I combattimento furono aspri e sanguinosi e causarono ingenti perdite ad ambo gli schieramenti.
Nel settembre 1944 le forze alleate avevano assestato il fronte sulla linea Lussemburgo – Anversa. Per impedire l’utilizzo del porto di Anversa e dividere le forze alleate in modo tale da poterle distruggere separatamente, Hitler lanciò l’operazione Unternehmen Wacht am Rhein. L’obiettivo principale era quello di costringere gli Alleati a negoziare un trattato di pace a favore dell’Asse, in modo tale da permettere ad Hitler di rinforzare il fronte orientale.
Coadiuvato da avverse condizioni meteo, che impedirono agli alleati di sfruttare la supremazia aerea, il 16 dicembre 1944, il Gruppo di Armate B tedesco (che comprendeva la 5ª e la 6ª Armata Corazzata, e la 7ª Armata) irruppe con rapidità attraverso la foresta delle Ardenne in Belgio e Lussemburgo, cogliendo totalmente di sorpresa i comandi alleati e le truppe sul campo.
Tuttavia, a differenza della vittoriosa Blitzkrieg del maggio 1940, l’offensiva delle Ardenne, nonostante i primi significativi successi, non fu in grado di raggiungere lo scopo principale. Verso il 23 dicembre, con un graduale miglioramento delle condizioni metereologiche, gli Alleati poterono impiegare a supporto della fanterie le forze aeree che godevano di un’incontrastata supremazia nei cieli. Nel frattempo, la mancanza di carburante rese molti veicoli inutilizzabili, costringendo i soldati tedeschi ad abbandonarli. Tra la fine di dicembre 1944 e gli inizi di gennaio 1945, gli Alleati lanciarono un’offensiva che travolse le forze tedesche. Il 25 gennaio 1945 la Battaglia delle Ardenne fu ritenuta conclusa.
L’Offensiva delle Ardenne fu la più grande (in termini di uomini impiegati) e più costosa operazione combattuta dall’esercito statunitense nella seconda guerra mondiale: 10.733 soldati americani rimasero uccisi, mentre 42.316 furono i feriti. Tra le fila tedesche, invece, i morti furono 12.652, mentre 38.600 furono feriti e presi prigionieri. Anche tra i civili il conto delle vittime fu alto: 2.500 perirono in Belgio mentre 500 nel Granducato di Lussemburgo.